sabato 18 novembre 2006

La proposta solidale


Proprio per owiare a tutto questo oltre trent'anni fa in Olanda alcuni gruppi di volontariato che si occupavano del Terzo mondo ebbero 1'idea di creare un canale di produzione e vendita alternativo a quello delle grandi imprese multinazionali, e cosi e stata creata 1'IFAT (International federation for alternative trade, cioe «Federazione internazionale per il commercio alternative))) piu nota come "commercio equo e solidale".
Oltre a curare la distribuzione dei prodotti, favorisce la creazione di cooperative di produttori e finanzia il decollo delle loro attivita erogando prestiti a condizioni molto diverse e piu "amichevoli" di quelle solitamente richieste dalle banche tradizionali.
L'idea e semplice: evitare nei paesi di produzione le intermediazioni, acquistare direttamente dai contadini, riuniti in cooperativa, i prodotti agricoli, trattarli e distribuirli nei paesi occidental! attraverso le catene di negozi specializzati o la vendita diretta eseguita da cooperative e associazioni volontarie di ogni tipo.
I principi fondamentali su cui si regge il commercio equo e solidale sono quelli di favorire lo sviluppo locale attraverso scelte corrette dal punto di vista etico e rispettose sia dell'ambiente che della cultura locale.
Cosi, 1'associazione promuove la costituzione di cooperative e si impegna a pagare loro un "giusto prezzo", fissato in anticipo e tale da garantire a loro e alle famiglie condizioni di esistenza dignitose.
Nelle piantagioni il lavoro delle cooperative e organizzato con criteri diversi da quelli del massimo profitto: e vietato il lavoro dei bambini e vanno rispettate tutte le norme di sicurezza per evitare malattie e incident!.
Anche le tecniche di coltivazione sono studiate con particolare cura, in modo da rispettare 1'ambiente e non alterare gli equilibri ecologici.
L'organizzazione del commercio equo e solidale si impegna in tutto il mondo a favorire anche la difesa e lo sviluppo di produzioni tipiche della cultura e dell'identita di ciascun popolo, in modo da conservare e diffondere tradizioni produttive che altrimenti andrebbero perdute.

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